L'ANALISI
01 Aprile 2021 - 09:44
CREMONA (1 aprile 2021) - Vacanze di Pasqua, bloccati in zona rossa, ma pur sempre vacanza. Da oggi e fino a mercoledì prossimo studenti a casa, meglio stop alla Didattica a distanza, computer spenti, sempre a casa ma senza lezioni, Meet, compiti da condividere, classroom da controllare. Il rientro in aula sarà per alunni di infanzia e primarie e studenti delle classi prime medie, indipendentemente dal colore della zona. La riapertura delle scuole preoccupa e divide gli italiani, almeno secondo i dati raccolti dal monitor continuativo sugli effetti Covid-19 sulla popolazione italiana, realizzati da EngageMinds Hub. Consumer, Food& Healt Engagement Research Center dell’Università Cattolica di Cremona, diretto da Guendalina Graffigna. La ricerca registra che «più della metà degli italiani (51%) pensa che l’apertura delle scuole determinerà un aumento dei contagi; mentre meno della metà (48%) pensa che la ripresa dell’attività scolastica in presenza sia una priorità nonostante l’attuale diffusione dell’epidemia. A ciò si deve aggiungere che il 46% dei cittadini pensa che il personale scolastico sia in grado di garantire il rispetto delle norme anti Covid-19: una quota elevata ma pur sempre sotto la metà del campione. È anche interessante vedere come questi atteggiamenti siano variati nel tempo, perché se è scesa la quota di italiani che pensa alla scuola come un possibile luogo contagio (tanto che dal 56% di dicembre si arriva al 51% di oggi), risulta in forte calo la frazione di coloro che vedono la riapertura della scuola come una priorità strategica per il Paese: a dicembre la pensavano infatti così il 64% degli intervistati e oggi il 48%».
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