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CORONAVIRUS. LE VACCINAZIONI

La stoccata di Pellicano: "Nessun vantaggio per i magistrati"

Intervento del procuratore di Cremona in merito alla polemica che riguarda l'associazione nazionale dei magistrati e la richiesta immediata di vaccino per le toghe

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

30 Marzo 2021 - 14:11

La stoccata di Pellicano: "Nessun vantaggio per i magistrati"

Il procuratore Roberto Pellicano

CREMONA (30 marzo 2021) - "Ho in mente la foto del nostro Presidente della Repubblica che aspetta tra la gente il proprio turno per sottoporsi alla vaccinazione. Ecco il contegno giusto!". Lo afferma il procuratore di Cremona, Roberto Pellicano, in merito alla polemica che riguarda l'associazione nazionale dei magistrati e la richiesta immediata di vaccino per le toghe. Secondo il procuratore "se l'indipendenza della magistratura non si tocca, al contrario la battaglia sulle vaccinazioni sa proprio di rivendicazione corporativa di cui forse non si sentiva il bisogno. Comprendo il comunicato dell’Anm che lamenta il cambio del piano vaccinale che non ricomprende più come prioritaria la vaccinazione del comparto dei servizi pubblici essenziali, ma non lo condivido -  afferma il procuratore -. Sono convinto che abbia prevalso l’anima sindacale dell’organismo volto a tutelare i propri iscritti. La magistratura tuttavia non dovrebbe correre il rischio di essere assimilata ad un gruppo di pressione che si batte per ottenere vantaggi per se stessa". Per il capo dei pm, "più che mai in questo momento di difficoltà, (la magistratura) dovrebbe mostrare sensibilità e rispetto verso coloro che assumono la difficile responsabilità politica di decidere e sviluppare un piano vaccinale".

"Vedo anche io che vi è stato fino ad oggi un certo disordine nella esecuzione del piano vaccinale disposto dalla Regione: ad esempio mi consta che i magistrati del distretto della Corte di Appello di Milano abbiano ricevuto la vaccinazione a differenza dei magistrati del distretto di Corte di Appello di Brescia, ugualmente facente parte della Regione Lombardia. Ma bene ha fatto il presidente Castelli ad astenersi dal manifestare alcuna critica. E' possibile che questa sensazione di disordine abbia contribuito a rinforzare l’idea dell’Anm che occorra farsi sentire; unendo la propria voce ad altre, in un crescendo di rivendicazioni che certo non è di aiuto. Ma ripeto, mentre condivido ogni battaglia a difesa dell’autonomia ed indipendenza della magistratura, questa sulle vaccinazioni sa proprio di rivendicazione corporativa di cui forse non si sentiva il bisogno; in un momento in cui, dopo i recenti fatti che la hanno ferita, la magistratura ha bisogno di uno scatto di orgoglio, fatto di compostezza e dignità".

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