L'ANALISI
19 Marzo 2021 - 06:22
CREMONA (19 marzo 2021) - Assunto tre anni prima, sbattuto fuori il 17 giugno del 2015 dal nuovo presidente del Consorzio Agrario, Paolo Voltini, che lo avrebbe costretto a firmare la lettera di dimissioni sotto minaccia. «Ho sempre preso premi di produzione. Anche due mesi prima del licenziamento». Da allora, l’ex dirigente Paolo Ferrari, 63 anni, di Casirate d’Adda, non ha trovato un lavoro. E adesso chiede un maxi risarcimento a Voltini: 1 milione e 127 mila euro. Assistito dall’avvocato Luca Vinciguerra, ieri si è costituito parte civile nel processo per estorsione aggravata a carico del numero uno del Consorzio Agrario, di Coldiretti Cremona e Coldiretti Lombardia. E 350 mila euro di risarcimento a Voltini li chiede Ersilio Colombo, parte civile con l’avvocato Luigi Lupinacci. Colombo è quotato venditore di macchine agricole: anche lui per l’accusa fu costretto a firmare le dimissioni sotto minaccia, l’ 1 luglio del 2015. Secondo i pm, Chiara Treballi e Vitina Pinto, Colombo ed il suo diretto superiore Ferrari sarebbero stati «sgraditi» a Voltini, perché assunti dalla precedente gestione del Consorzio. Ieri il gup ha ammesso al rito abbreviato Voltini (difeso dall’avvocato Sergio Genovesi) ed ha aggiornato l’udienza preliminare al 24 giugno prossimo,
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