L'ANALISI
04 Febbraio 2021 - 06:57
CREMONA (4 febbraio 2021) - «Un solo commento sugli eventi di questa sera (martedì, ndr): per fortuna che abbiamo un presidente come Mattarella. Non credo ci potesse essere una scelta migliore di Draghi per il nostro Paese». Mentre già impazza il totoministri, e il suo nome circola con maggior insistenza per due dicasteri (l’Economia, dove ci sarebbe da superare la concorrenza del titolare uscente Roberto Gualtieri e di Fabio Panetta, ex direttore generale di Bankitalia e attualmente membro del comitato esecutivo della Bce, e il ministero della pubblica amministrazione e della semplificazione, qui la sfida sarebbe con Sabino Cassese) l’economista cremonese Carlo Cottarelli sceglie comprensibilmente la strada del massimo riserbo. «Da oggi sono in silenzio stampa», risponde con cortese fermezza ad un telefono che non è difficile immaginare rovente nelle ore in cui Mario Draghi sceglie la sua collezione di ‘pezzi pregiati’.
Al Quirinale Cottarelli era già entrato (trolley a mano e zainetto in spalla) il 28 maggio 2018, chiamato da Mattarella per formare un governo in grado di portare il Paese alle urne dopo il lungo stallo seguito alle elezioni del 4 marzo; ma il 31 maggio aveva rinunciato, vista la possibilità di dare vita al Conte 1.
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