L'ANALISI
09 Gennaio 2021 - 07:08
CREMONA (9 gennaio 2021) - Fra i tanti paradossi del 2020 appena archiviato, c’è anche il peggioramento della qualità dell’aria: la diminuzione del traffico, evidente soprattutto nei mesi di lockdown, non ha portato all’auspicato calo delle polveri sottili. Anzi, dati alla mano, rispetto al 2019 le centraline della provincia di Cremona hanno registrato in media 15 giornate in più di Pm10 oltre la soglia di legge, che è pari a 50 microgrammi per metro cubo. In città si è passati dai 64 giorni oltre la soglia del 2019, agli 80 del 2020. Arpa Lombardia precisa che i dati relativi agli ultimi sei mesi, ricavati dall’archivio storico automatico delle centraline, potrebbero subire modifiche da parte degli operatori delle reti «in quanto il processo di validazione prevede una fase di valutazione finale che si concluderà entro il 30 marzo». Tuttavia si tratta di numeri abbastanza significativi e che difficilmente verranno stravolti se non in negativo, considerando che all’appello mancano alcune giornate in cui la rilevazione delle polveri sottili non è stata registrata. L’incremento di Pm10 nell’arco del 2020, fra l’altro, è un trend nazionale. Causato innanzitutto dal maggiore uso di riscaldamenti: costretti a stare in casa, i cittadini nei mesi invernali l’hanno acceso (e alzato) di più.
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