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CORONAVIRUS. I TRASPORTI

Lavoratori in smart working, più pullman per gli studenti

Il direttore Cerioli: «Ciò accade solo per Crema, a Cremona e Casalmaggiore necessari i doppi turni»

Nicola Arrigoni

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cfrancio@laprovinciacr.it

22 Dicembre 2020 - 07:34

Lavoratori in smart working, più pullman per gli studenti

CREMONA (22 dicembre 2020) - Come sarà il rientro sui banchi il prossimo 7 gennaio? Come far convivere didattica in presenza e sicurezza sanitaria? Tutto questo è un rebus che ha come cuore i trasporti, la necessità di assicurare il distanziamento sui mezzi e da qui la necessità di doppie corse e quindi di ingressi ad orari differenziati. Questo almeno a Cremona, perché per Crema non ci sarà bisogno di ingressi a orari scaglionati. Ciò ha messo in allarme non poco i dirigenti scolastici che reputano di difficile realizzazione gli ingressi scaglionati. La comunicazione a chiusura dell’incontro in Prefettura fra Agenzia del Trasporto Pubblico Locale e Ufficio Scolastico territoriale ha anticipato che gli studenti del distretto cremasco potranno tornare suoi banchi per il 75% e senza ingressi differenziati, cosa infattibile per il distretto Cremonese e casalasco.
«Tutto ciò dipende da un aspetto contingente — spiega Claudio Cerioli, direzione dell’Agenzia TPL di Cremona e Mantova —. Sul cremasco i tanti pullman che portano i lavoratori a Milano stanno viaggiando praticamente semivuoti, per l’utilizzo massiccio da parte delle grandi aziende dello smart working — spiega Cerioli —. Questo ci ha permesso di dirottare le vetture sul trasporto esclusivamente scolastico, riuscendo così a portare entro le 8 il 75% degli studenti a scuola».

È questa una soluzione che non sembra percorribile per il distretto di Cremona e Casalmaggiore: «In questo caso non ci sono i mezzi per portare in sicurezza e seguendo il distanziamento gli studenti in un unico turno, sarà necessario pensare a due viaggi uno con arrivo per le 8 e l’altro un’ora e mezza dopo — continua Cerioli —. I nostri mezzi viaggeranno a capienza dimezzata, su pullman di 80 posti potranno sedersi solo 40 ragazzi e bisognerà tenere conto anche di chi usa i mezzi per andare a lavorare. Abbiamo coinvolto alcuni mezzi privati ma nel caso di questi la capienza non potrà essere superiore ai 25 viaggiatori. Intanto ieri abbiamo inviato alle scuole il questionario da girare ai ragazzi per avere con precisione i dati effettivi degli studenti che utilizzano il trasporto pubblico. Poi cercheremo di capire come organizzare il trasporto, ma raddoppiare i pullman è impossibile non tanto per la mancanza di mezzi, piuttosto per la mancanza di personale». Intanto oggi è previsto un nuovo tavolo di confronto per definire come gli studenti delle superiori che arrivano da fuori città dal 7 gennaio potranno tornare a scuola. 

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