L'ANALISI
22 Dicembre 2020 - 07:18
La virologa cremonese Claudia Balotta
CREMONA (22 dicembre 2020) - «La cosiddetta variante «inglese» del Covid-19 non deve farci paura». Getta acqua sul fuoco e chiede cautela Claudia Balotta, professore Associato di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano e a capo del team di scienziati che per primo ha isolato il virus in Italia. L’annuncio del premier inglese, Boris Johnson, sulla presenza di una mutazione dell’infezione che la rende più contagiosa, in queste ore sta gettando l’Europa nel tunnel della paura, dopo l’euforia scatenata dall’avvio a breve delle prime vaccinazioni di massa. Frontiere chiuse, trasporti bloccati tra il continente e la Gran Bretagna. «Innanzitutto – spiega Balotta, entrando nel merito – non si sa neppure se sia davvero una variante: in termini genetici, infatti, dovrebbe avere determinate caratteristiche, che invece non pare avere. Altro punto: non sappiamo se stia circolando in Italia. Su questo fronte si sta avviando un’osservazione, ma anche se la risposta dovesse essere affermativa, per le informazioni che abbiamo non ci sarebbe da temere. Questa sorta di «variante» non possiede componenti più patogene. In una parola, non è più grave delle varianti che già conosciamo».
Ats Val Padana sta avviando le procedure per rintracciare tutti i cremonesi rientrati da Regno Unito e Irlanda del Nord dal 6 dicembre. Questi soggetti dovranno effettuare obbligatoriamente un tampone (non è consentito sottoporsi al test privatamente) e dovranno inoltre registrarsi sul portale dell’Ats. Ulteriori informazioni è possibile averle al numero di telefono 335 7729530 oppure 800 384 384; oppure attraverso la mail: segnalazione.art2@ats-valpadana.it.
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