L'ANALISI
20 Ottobre 2020 - 06:53
CREMONA (20 ottobre 2020) - Incrementare la didattica a distanza e soprattutto provvedere agli ingressi scaglionati con l’inizio delle lezioni per le superiori fissato non prima delle 9: queste due indicazioni per tenere sotto controllo il contagio, contenuti nell’ultimo Dpcm di domenica notte, hanno gettato nel panico scuole, famiglie, presidi. Linee roventi ieri mattina, consulti via Zoom e oggi alle 10 tutti i presidi del territorio a rapporto del provveditore Fabio Molinari, tutti in call per il capire il da farsi. Sul banco degli imputati: gli assembramenti e il trasporto pubblico locale. E in merito Claudio Cerioli, direttore dell’Agenzia Trasporto Pubblico Locale afferma: «Attenzione — afferma —. Nel Dpcm l’ingresso a scuola per le 9 e eventuali lezioni pomeridiane sembra debbano attuarsi in base a situazioni critiche e di particolare rischio riferite a specifici contesti territoriali. Mi sento di dire che questo per ora non interessa Cremona. I nostri pullman viaggiano all’80 per cento della loro capienza e in alcune tratte anche al di sotto di questo limite. Le corse che arrivano alle 9 sono poche e poco utilizzate. Certo di fronte a un cambio degli orari di ingresso delle scuole superiori bisognerebbe rivedere il quadro, ma non siamo nelle condizioni di criticità segnalate dal decreto».
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