L'ANALISI
14 Settembre 2020 - 11:32
CREMONA (14 settembre 2020) - Fa effetto vedere via Palestro di nuovo piena di ragazzi, molti con le mascherine, forse un po' troppo ammassati. Ma a fare impressione è il silenzio: sembra che qualcuno si sia dimenticato di accendere il volume di questo film distopico che è l'avvio dell'anno scolastico 2020/2021. Ingressi scaglionati, scuole riempite per metà, orari ridotti: va in scena così la prima campanella della scuola del Covid. Gli occhi dei ragazzi tradiscono emozione, ma ciò che colpisce è il loro silenzio, il parlare attutito, un silenzio che permane nelle aule. Gli sguardi si incrociano. L'emozione dei professori è la stessa di quella dei ragazzi: ci si sente un po' stranieri in patria, ospiti in casa propria: la scuola. La campanella suona, e sembra strano. La maestra Lucia Gonetti del Trento Trieste ha applicato alla sua mascherina un gran sorriso e si trattiene: "Vorrei abbracciarli tutti" afferma. La scuola è anche questa, la scuola nei tempi di pandemia ha il sorriso stampigliato sulla mascherina e negli occhi dei bambini.
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