L'ANALISI
CREMONA. CAMERA DI COMMERCIO E FUTURO
24 Agosto 2020 - 07:44
CREMONA (24 agosto 2020) - Giornate decisive per il futuro della Camera di Commercio di Cremona, che secondo quanto previsto dal Decreto Agosto verrà commissariata a metà del mese prossimo, come tutte le altre consorelle che entro il limite prefissato non riusciranno a portare a termine l’iter di aggregazione.
Questa mattina si riunisce la giunta, domani è in programma l’incontro con i vertici delle Camere di Mantova e Pavia, mentre si infittiscono i contatti a tutti i livelli per cercare eventuali alternative ad un destino altrimenti segnato.
«A mio parere, la partita è chiusa; il decreto parla chiaro e non vedo realistici margini di manovra», dice però Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Cremona. «Naturalmente il commissariamento non è mai un fatto positivo; l’attività della Camera di Commercio ne risulterà purtroppo limitata per qualche mese. Ma visto che ormai la prospettiva è questa, dobbiamo cercare di gestirla al meglio. Noi siamo sempre stati favorevoli all’idea di una Camera di Commercio più grande e più importante, sostenendo prima l’ipotesi di una fusione a quattro con Lodi, Mantova e Pavia, e poi quella con Mantova e Pavia quando Lodi ha puntato su Milano. Ora che si avvicina la fusione a tre, ribadiamo l’obiettivo di un ruolo baricentrico per Cremona, che a questo punto potrebbe rivendicare la sede della nuova aggregazione, trovandosi al centro dell’area interessata. Da questo punto di vista la cosa non sarebbe così negativa; potremmo anzi uscirne con qualche atout in più».
E se Buzzella non attribuisce grandi possibilità al tentativo di un pressing in extremis sulla politica, ne chiede invece il forte impegno Marco Bressanelli, presidente della Libera Associazione Artigiani di Crema e di Servimpresa.
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