L'ANALISI
CORONAVIRUS. LA RIPARTENZA
28 Luglio 2020 - 07:04
CREMONA (28 luglio 2020) - «Il 4 maggio ho ricevuto i 600 euro del Governo per i lavoratori intermittenti, poi più nulla. Tre settimane fa dall’Inps mi è stato risposto che la mia domanda per i mesi di aprile e maggio era stata accolta, ma a tutt’oggi non ho ricevuto un euro. E per i mesi di giugno, luglio e agosto non c’è nulla. La situazione è difficile». Così si racconta Michele Mattone, 53 anni, tecnico luci, socio della cooperativa Artistic Music Show: «Noi lavoriamo su chiamata e con il lockdown tutto è andato in fumo. Io faccio il tecnico luci, il che vuol dire occuparsi di tutto ciò che riguarda illuminazione in un evento o in uno spettacolo. Da un momento all’altro mi sono visto annullate 20 giornate lavorative fra il mese di marzo e quello di aprile. A tutt’oggi non si muove nulla, la soluzione sembra essere quella di fare qualsiasi altra cosa e lasciare un mestiere che mi piace: magazziniere, aiuto elettricista. Il guaio è che a 53 anni chi ti vuole?». Facendo parte di una cooperativa, Mattone e come lui molti degli intermittenti dello spettacolo, soprattutto tecnici, non possono prendere la disoccupazione. «Al pur importante aspetto di carattere economico si affianca una sensazione di essere inutile, di essere un lavoratore che non serve a nessuno».
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