L'ANALISI
25 Luglio 2020 - 07:42
CREMONA (25 luglio 2020) - «Sono un ragazzo fortunato, nella vita ho fatto esattamente quello che desideravo. Ero un bambino appassionato di tecnologia e motori e sono diventato un ingegnere meccanico, nonostante al liceo, l’insegnante di matematica avesse sconsigliato a mia mamma di farmi proseguire gli studi in ambito scientifico perché nella sua materia andavo male. Non era la matematica il mio problema, ma il fatto che lei non la rendesse interessante».
Inizia così la nostra chiacchierata con Michele Scotti, cremonese, fratello del noto procuratore di basket Mario Scotti, ingegnere oggi in forza alla McLaren di Londra, dove progetta supercar. Sì, il pensiero per chi era giovane negli anni Ottanta, va subito a Kitt, la leggendaria auto di Michael Knight (al secolo David Hasselhoff, ndr), nella serie intitolata proprio, Supercar. Si trattava di una fuori serie bellissima, unica nel suo genere, un’auto intelligente, parlante, dalle qualità straordinarie e dal prezzo incalcolabile. Insomma più o meno come quelle a cui lavora Michele in Mclaren.
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