L'ANALISI
24 Luglio 2020 - 07:30
CREMONA (24 luglio 2020) - Sgraditi, perché assunti dalla passata gestione del Consorzio agrario. E, dunque, da togliere di mezzo. Come? Con licenziamenti forzati, sotto minaccia e ricatto: la minaccia di rovinare la carriera, facendo terra bruciata, e il ricatto di far partire un procedimento disciplinare e una causa legale in Tribunale per un ipotetico «buco di 800 mila euro».
Estorsione aggravata, per la Procura, che ora ha chiesto il rinvio a giudizio di Paolo Voltini, presidente del Consorzio Agrario, di Coldiretti Cremona e Coldiretti Lombardia. Cariche che è tornato a ricoprire lo scorso 26 giugno, quando il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato la misura dell’interdizione di 12 mesi, applicata dal gip. Perché i fatti risalgono a cinque anni fa. E, dunque, secondo i giudici del Riesame non vi era più il pericolo che potesse reiterare il reato. Ma nelle 11 pagine di provvedimento, si conferma l’impianto accusatorio. «Alla luce del quadro probatorio in atti emergono gravi e precisi indizi di reità a carico di Voltini Paolo in ordine alle condotte estorsive commesse in danno degli ex dipendenti».
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