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CASO VERO. DOPO L'ASSOLUZIONE

Formigoni: «Sapevo di essere innocente. Ho trovato un pm obiettivo»

L’ex governatore lombardo: «Ho apprezzato l’indipendenza di un piccolo tribunale»

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

20 Luglio 2020 - 06:34

CREMONA (20 luglio 2020) -  L’11 febbraio scorso, nel respingere l’accusa di corruzione, ai giudici di Cremona aveva detto: «Io ho rivoluzionato la sanità con risultati straordinariamente positivi e molto apprezzati dai cittadini, tanto che mi hanno votato quattro volte. Magari erano stanchi di vedere la mia faccia, ma apprezzavano la politica sanitaria». Aveva rivendicato di aver fatto «tutto alla luce del sole» nel suo «ruolo apicale» di presidente della Regione Lombardia.
Roberto Formigoni torna sull’assoluzione con formula piena chiesta dal pm, Francesco Messina, e accolta dai giudici martedì scorso, al processo su Vero, l’acceleratore per la diagnostica radioterapica (sono stati assolti anche Simona Mariani, ex dg dell’ospedale Maggiore e Carlo Lucchina, ex direttore generale della sanità lombarda). Un processo fotocopia del caso Maugeri/San Raffaele, per la quale sta, invece, scontando, ai domiciliari, la condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi di reclusione. Lo fa, il Celeste, in una intervista rilascia al Tgcom24. «Ho apprezzato l’obiettività del pm e l’indipendenza del tribunale, perché non dimentichiamo che l’enorme impianto accusatorio che era stato montato contro di me veniva dalla Procura di Milano. Io sapevo di essere innocente, quindi dentro di me sono sempre stato sereno. A preoccuparmi era l’imponenza dell’accusa che era stata montata contro di me. Invece, la vicenda si è conclusa, un piccolo tribunale di provincia ha dimostrato in pieno di voler esaminare i fatti, di guardarci dentro e ha visto che sono totalmente innocente».

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