L'ANALISI
20 Luglio 2020 - 06:30
GRUMELLO (20 luglio 2020) - La notizia che gela il sangue e porta in paese la tristezza dei giorni più duri si sparge nelle prime ore del pomeriggio: «Fabio è morto al Trebbia». E a Grumello cala il silenzio. Friuliano di origini (la sua famiglia è di Tolmezzo in provincia di Udine), ma ormai cremonese di adozione, Fabio Persico abitava da solo nella sua casa in una piazzetta a duecento metri dall’ex asilo delle suore. Nel piccolo borgo risiedono anche la mamma Iva e i fratelli Piersilvio e Agnese. Aveva una figlia: Elisabeth, 23 anni. Faceva il camionista, dopo aver lavorato fino ad una manciata di mesi fa come operaio all’acciaieria Arvedi. Sul suo profilo Facebook, con l’umorismo che gli era congeniale, si era classificato un «impiegato del volante». Ieri pomeriggio tra i primi a portare vicinanza, conforto e cordoglio ai familiari è stato il parroco don Francesco Pigola: «Ci salutavamo e qualche volta ci siamo scambiati anche qualche battuta – confida il sacerdote –. Fabio era un ragazzo vivace, molto buono e molto amato dalle persone; conosco la sua famiglia che è molto religiosa e ho constatato personalmente che tutti loro stanno avendo e dimostrando una forza grande nell’affrontare questa prova molto dura, hanno una dignità che è tipica della gente buona e dalla fede forte e incrollabile».
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