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CREMONA. IL GRANDE FIUME

La secca continua tra nuovi relitti e diporti difficili

Il Po è sceso a -7,10 metri. Da oggi lavori davanti al mandracchio

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

20 Luglio 2020 - 07:10

La secca continua tra nuovi relitti e diporti difficili

CREMONA (20 luglio 2020) - Tantalo ha sete, molta sete. Così il Po è in secca. L’idrometro dell’Aipo segna 7,10 metri sotto lo zero idrometrico. Il re, condannato dagli dei a scontare i suoi peccati in una palude dell’Eridano-Po, non ha fatto segnare il record, ma la cifra entra sicuramente nella top ten. Del resto, che il fiume soffre si vede a occhio nudo. Da Spinadesco a Casalmaggiore le spiagge sono diventate enormi. Le lanche - a Gussola, Motta Baluffi, San Daniele, la Livrini di Cremona, fino alla Maginot - sono chiuse da una diga di sabbia. Canali e canaline sono interrati. Lo stesso colore dell’acqua denuncia una mancanza di ossigenazione notevole. 

Sul fiume, però, di deve anche navigare, e far muovere quel poco (purtroppo) di economia che il Po ancora regge. Ecco perché da oggi entra in azione l’Aipo. Una draga con una benna a bordo, ormeggiata da ieri di fronte alle chiuse del porto (dove si registra un fondale di neppure un metro) inizierà a dragare di fronte al mandracchio.

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