L'ANALISI
20 Giugno 2020 - 06:49
CREMONA (20 giugno 2020) - «Ho accettato da tempo la mia diversità. In fondo, ciò che mi differenzia dagli altri è che sto sempre seduta. La testa invece funziona, eccome. Alla perfezione!». Ad accompagnare Marika Ramazzotti impegnata ieri mattina nel colloquio di maturità al Ghisleri la sorella Benedetta («il mio braccio destro») e uno stuolo fra amici e amiche arrivati da Soresina, dove la 19 enne vive con la nonna Maria - «83 anni, una vera militare che ci mette tutti in riga» - dopo la morte della mamma, due anni fa, e l’altro fratello Mattia. Marika soffre di atrofia muscolare spinale, malattia che si è mostrata nei primi anni dell’infanzia e l’ha costretta a poco a poco sulla sedia a rotelle. «Niente corse, niente bici, niente altalena. Quanti momenti non ho avuto. La mia malattia è rara e degenerativa, non potrà altro che peggiorare. Non camminare è un limite, ma mi ritengo fortunata, l’importante è avere la testa a posto. Forza e coraggio è il mio motto», tanto da averlo tatuato sul braccio insieme a una dichiarazione d’amore per la mamma («mamma ti amo») e il suo corpo, «amato corpo», lo stesso che la ingabbia eppure la rende fiera.
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