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CORONAVIRUS. LA RIPARTENZA

Regione Lombardia: da consiglio via libera a elenco telematico per sociosanitari. Ok a piano sanità territoriale

Mammì (M5s): "Durante questa recente emergenza abbiamo spesso sentito parlare di eroi: medici e infermieri ma ci si è dimenticati purtroppo degli operatori socio sanitari"

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

16 Giugno 2020 - 13:59

Regione Lombardia: da consiglio via libera a elenco telematico per sociosanitari

MILANO (16 giugno 2020) - Via libera all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia all’istituzione dell’elenco regionale telematico per gli operatori socio-sanitari. La mozione, presentata dai consiglieri Gregorio Mammì del M5Stelle e Carmela Rozza del Partito democratico, impegna "il presidente e la Giunta regionale a istituire, presso Regione Lombardia, l’elenco regionale telematico degli operatori socio sanitari, tenuto e curato dai competenti organi regionali". Per i proponenti l’elenco "consentirebbe di implementare il sistema di monitoraggio dei diversi aspetti attinenti alla figura dell’operatore socio-sanitario in ambito regionale, sia avendo riguardo alla verifica delle competenze effettivamente acquisite, sia in relazione al fabbisogno di personale dotato della specifica qualifica e, quindi, alle prospettive occupazionali degli interessati".

Soddisfatto Mammì, che evidenzia come "durante questa recente emergenza abbiamo spesso sentito parlare di eroi: medici e infermieri ma ci si è dimenticati purtroppo degli operatori socio sanitari. Anche loro in prima linea nelle strutture sanitarie sono stati preziosi per combattere il Coronavirus". Da qui, osserva, "è assolutamente necessario che le istituzioni regionali assumano iniziative funzionali a valorizzare appieno la figura professionale dell’operatore socio-sanitario". La mozione di oggi, precisa il consigliere pentastellato, "è solo il primo passo per garantire l’adeguato riconoscimento a questi professionisti", ma conclude, già da ora "siamo sicuri che l'elenco telematico aiuterà a favorire le prospettive occupazionali degli aspiranti interessati a operare nel territorio regionale con ricadute positive sull'offerta socio sanitaria a tutti i lombardi".

Approvata all’unanimità in Consiglio regionale della Lombardia la mozione che vincola la Regione a mettere in atto un piano di sanità territoriale post Covid-19, in vista di una nuova ondata pandemica il prossimo autunno. Presentata dal capogruppo del Partito democratico Fabio Pizzul, la mozione dell’opposizione ha incassato anche il parere favorevole dell’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera. Il provvedimento chiede di "istituire immediatamente una struttura di programmazione sanitaria che provveda al coordinamento dell’assistenza territoriale e dei servizi sociali dei Comuni e garantisca il tracciamento epidemiologico tramite test sierologici e relativi tamponi rinofaringei, incrementando al tempo stesso esponenzialmente la capacità di esecuzione e di analisi dei tamponi molecolari, mutuando le esperienze virtuose di altre Regioni".
"L'assessore Gallera dice che abbiamo 45 Usca in tutta la Lombardia, ma ce ne servono molte di più - osserva Rozza -. Temiamo che in autunno potrebbero esserci delle criticità". A preoccupare il Pd è anche "l'assenza di personale socio-sanitario nel territorio", perché, dichiara Rozza, "è la mancata sorveglianza territoriale capace di offrire servizi al cittadino in caso di covid, che ci ha portato a una quantità di decessi che nessuno vuole più rivedere". Esprimendo parere favorevole Gallera replica a Rozza: "Stiamo già lavorando alacremente". Da parte sua l’assessore conferma quindi l'ampliamento e la futura piena operatività delle Usca,"oggi 45 perchè finora c'era una minore richiesta", e ribadisce, come chiesto dal Governo, il rafforzamento dei reparti di terapia intensiva, passati da 861 a 1446 posti letto, e l’incremento di 704 posti letto di quelli in terapia semintensiva, nel piano approvato dal Cts che verrà approvato oggi dalla Giunta e poi inviato a Roma nel quale, precisa, si aggiunge "il tema dell’aumento del personale collegato all’incremento dei posti letto in terapia intensiva". (Italpress)

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