L'ANALISI
04 Giugno 2020 - 06:46
CREMONA (3 giugno 2020) - Sono bastati pochi giorni di «libera uscita» dopo il lungo lockdown e sul ciglio delle stradine ciclopedonali degli argini sono ricomparsi rifiuti di ogni genere. Nemmeno l’emergenza Covid è riuscita a mettere fine all’esecrabile abitudine di gettare immondizia ovunque. A imbattersi in queste nuove impronte lasciate dagli incivili è stato Marco Barbieri, che sdegnato lancia l’allarme. «Sono partito da casa — esordisce il 34enne cremonese che abita in città — con l’intento di controllare l’area verde che segue il fiume Po, diventata punto di riferimento di tanti cittadini. Purtroppo ho trovato una situazione indecente: cartacce, borsine e bottiglie abbandonate a terra dappertutto. E, visti i tempi, mi è toccato raccogliere anche tanti guanti e mascherine».
Referente provinciale della «Plasticfree Onlus», la sua uscita è stata mossa proprio dai principi ecologisti: «Mi sono legato a questa associazione di volontariato nazionale da un anno, pochi mesi dopo la sua nascita — spiega Barbieri —. Il nostro motto è (come si legge sul sito www.plasticfreeonlus.it, ndr) ‘liberiamo il mondo dalla plastica’ e io ho a cuore anche la mia Cremona ed è per questo che terminato il lockdown, sono uscito in perlustrazione ieri approfittando del giorno di festa. Ho anche documentato con foto e video l’ennesimo scempio lungo le sponde del fiume Po».
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