L'ANALISI
02 Giugno 2020 - 08:51
Mirco Carotti, psicoterapeuta
CREMONA (2 giugno 2020) - Ansia, attacchi di panico, disturbi ossessivo compulsivi. Anche manifestazioni di un vero e proprio disturbo post-traumatico da stress, soprattutto tra medici, infermieri e operatori sanitari. Il quadro della salute mentale post lockdown non è tranquillizzante. Se l’isolamento coatto è stato difficile da accettare e aveva creato problemi alla psiche, ora il ritorno alla normalità presenta ostacoli di pari difficoltà. Tanto che gli psicologi ormai in prima linea da mesi lanciano l’allarme. Una recente indagine dell’Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico ha evidenziato che per il 73% degli italiani sarà molto difficile tornare alla solita routine. La principale paura è quella generata dal contatto con gli altri, che inevitabilmente inciderà nella ripresa delle attività sociali e lavorative. Viene poi la preoccupazione per l’incerta situazione economica.
«Abbiamo vissuto un tempo sospeso — spiega Mirco Carotti, psicoterapeuta e direttore della Scuola di alta specializzazione Istituto di Analisi Immaginativa di Cremona, che fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha messo a disposizione 20 psicologi a titolo gratuito per dare supporto a malati e operatori sanitari —. In questi mesi tutto è stato come annullato: nessuna decisione da prendere ma tutti si trovavano bene o male nelle stesse condizioni. Ora, con la riapertura, si assiste a due forme diverse di pulsioni: la paura e il ritorno euforico alla vita, evidenziato soprattutto dal comportamento dei più giovani, che nel week end si riversano nelle piazze del divertimento. Così, l’uguaglianza immaginaria si è spezzata e si torna al giudizio sugli altri. Si emettono sentenze e si decide cosa è giusto e cosa è sbagliato».
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