L'ANALISI
02 Giugno 2020 - 06:42
CREMONA (2 giugno 2020) - Una garanzia bancaria pari al cinquanta per cento della somma richiesta. E’ la proposta messa in campo dal Consorzio Cev, ente specializzato nella fornitura di energia ad edifici pubblici, per offrire alle Rsa la liquidità che al momento manca, vista l’impossibilità di accogliere nuovi ospiti. L’idea nasce da una esigenza concreta: aiutare le case di riposo a superare le pesantissime ripercussioni generate dall’emergenza Covid non solo dal punto di vista sanitario ma anche sul versante economico-finanziario. Un supporto di cui indirettamente potrebbero beneficiare anche il personale (magari evitando la cassa integrazione) e le famiglie, qualora consentisse alle dirigenze delle strutture di non ritoccare le rette di degenza.
«La necessità di dover attingere a nuova liquidità per riequilibrare i flussi finanziari si scontra con la difficoltà a interloquire con il sistema bancario in quanto, mai come in questo periodo, è restio a concedere nuova finanza se non supportata da adeguate forme di garanzia – sottolinea il presidente Andrea Augusto Tasinato -; per questo il Consorzio Cev ha individuato una formula che consentirà di migliorare l’accesso al credito. Ciò avverrà mediante il supporto di un Cofidi, ovvero di una struttura che garantisce il sistema bancario per almeno una parte dell’ammontare di cui si necessita». In provincia di Cremona ci sono 30 strutture che potrebbero avvalersene.
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