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EMERGENZA SANITARIA

Chef bloccato nelle Filippine

Il 27enne Ivan Costantino di Pizzighettone vive a Sidney: partito per una vacanza, non ha più trovato voli. «Da marzo attendo di poter tornare in Australia e ricominciare a lavorare, spero di non finire i soldi»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

24 Maggio 2020 - 08:02

Chef bloccato nelle Filippine

Ivan Costantino

PIZZIGHETTONE (24 maggio 2020) - Da marzo è bloccato nelle Filippine, in attesa di poter fare ritorno a Sidney dove vive e lavora da un anno e mezzo. Lo chef 27enne Ivan Costantino, nato a Codogno e residente nella città murata cremonese fino a qualche anno fa, è uno dei tanti italiani in attesa di un volo aereo che lo riporti a casa. A costringerlo altrove è il Covid-19, che ha fatto fermare parecchie compagnie. «Da quando avevo 20 anni ho iniziato a viaggiare e lavorare in giro per l’Europa per accrescere la mia esperienza lavorativa e personale – racconta il pizzighettonese –. Un anno e mezzo fa, dopo due anni a Londra, ha avuto inizio la mia avventura australiana. Non ci è voluto molto per capire che Sydney è la città che ho sempre sognato, la città del sole, funzionale, moderna e piena di bellissime spiagge. A questo punto quello che dovevo fare era trovare un modo per poterci rimanere, ho così deciso di trovarmi uno sponsor per poter restare quattro anni e poter avere poi un visto permanent». L’opportunità è arrivata da Pilu at Freshwater, uno dei migliori ristoranti italiani in Australia, dove lavora come sous chef. Per festeggiare il posto di lavoro e la stabilità raggiunti, a marzo e dopo ben 14 mesi senza ferie, ha deciso di partire per le vacanze prenotate da tempo: «Il piano era di andare prima in Vietnam e poi nelle Filippine per quasi un mese – racconta –. Arrivati all’aeroporto, però, io e il mio amico non abbiamo potuto partire in quanto italiani: l’Italia aveva già molti contagiati e il Vietnam ci ha chiuso l’accesso, anche se noi viviamo in Australia».

Così gli amici si sono recati subito nelle Filippine, ma pochi giorni dopo il loro arrivo è arrivata la notizia che Palawan avrebbe chiuso tutti gli aeroporti, sia per entrare che per uscire. Questo a causa di un sospetto caso Covid-19: «Abbiamo tentato di prendere l’ultimo volo disponibile, andando subito in aeroporto, ma i biglietti erano già finiti. E nonostante l’aereo fosse mezzo vuoto perché la maggior parte delle persone non aveva fatto in tempo ad arrivare, non ci hanno fatto partire».

Ivan è tornato a Port Barton in barca, dove ha incontrato altri turisti rimasti bloccati, e nel frattempo ha saputo che in realtà il turista ammalato non aveva il Covid. Ora la situazione è parzialmente migliorata, anche se Ivan è ancora bloccato nelle Filippine in attesa di un volo aereo».

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