L'ANALISI
15 Maggio 2020 - 08:02
CREMONA (15 maggio 2020) - La loro presenza non è passata inosservata. Le carovane dei giostrai sono arrivate in piazzale Azzurri d’Italia. Ma non si tratta del preludio della tradizionale sagra di San Pietro, quando a fine maggio alla spicciolata arriva la carovana del Luna Park. Sulle roulotte si nasconde la storia difficile di una famiglia storica di giostrai cremonesi, i Taliani. Una vita che si fonde con il lavoro in giro per le piazze del nord Italia; un mestiere che non conosce soste prolungate da far considerare un luogo come casa.
Quando il Covid-19 è arrivato ufficialmente in Italia, li ha sorpresi mentre stavano partecipando alla fiera di Treviglio: il giorno prima dell’inaugurazione hanno dovuto chiudere i battenti, ripiegare le proprie giostre e mettersi al sicuro. Da allora hanno vissuto su un piazzale, quello del cimitero, da un lato la stazione dei carabinieri e la caserma dei vigili del Fuoco, dall’altro la sede della Croce Rossa dalla quale nelle settimane più buie dell’epidemia uscivano come api impazzite le ambulanze a sirene spiegate. Poi, la necessità di rientrare a Cremona, loro città di residenza. «Abbiamo avuto paura e non sappiamo se potremo lavorare: così temiamo di rimanere senza nulla».
Un arrivo annunciato alla Polizia Locale, e regolare: i Taliani occupano la «loro» postazione storica, con allacci inclusi, come è stato fatto presente dai vigili a chi a segnalato la presenza delle roulotte.
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