L'ANALISI
LE CELEBRAZIONI. GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'INFERMIERE
12 Maggio 2020 - 06:27
Nadia Poli
CREMONA (12 maggio 2020) - Li abbiamo visti distrutti con il volto marchiato dalle mascherine. Li abbiamo visti piangere: lacrime di gioia per ogni paziente salvato, di disperazione per ogni paziente che non ce l’ha fatta, addolorati come se quel paziente fosse un proprio caro, al quale hanno accarezzato la mano per l’ultima volta, sostituendosi ai familiari. Si sono caricati le ansie dei familiari.
Oggi è la loro festa, la ‘Giornata internazionale dell’infermiere’, Eroi? «Personalmente, questo termine non mi piace molto. In realtà, è un gruppo di professionisti che ce l’ha messa tutta e ce la metterà tutta per continuare a dare le migliori risposte e come tutti i professionisti e gli esseri umani, perché siamo persone, ogni tanto concedeteci anche di non essere perfetti, di non essere così performanti come nell’immaginario forse tutti ci vorrebbero. In questa situazione, i colleghi sono stati tutti veramente eccezionali: a loro riconosco grande competenza e umanità». Gliele riconosce Nadia Poli, direttore delle professioni sanitarie della Asst: i 720 infermieri del Maggiore e i 221 dell’Oglio Po, gli operatori tecnici, Oss, fisioterapisti, tecnici di radiologia, di laboratorio. E nel Giorno della festa degli infermieri, «gli infermieri ringraziano i fisioterapisti, i tecnici di laboratorio, i tecnici di radiologia, le ostetriche, gli assistenti sanitari, tutti per la grande collaborazione».
Ai politici, Poli lancia un segnale. «Credo che la società si sia resa conto di quanto alcune professioni siano un nodo essenziale per il benessere e la salute dei cittadini. In questo senso, la professione va valorizzata».
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