L'ANALISI
08 Maggio 2020 - 20:55
CREMONA (8 maggio 2020) - I Samaritani puntano l’obiettivo dei loro smartphone sulla prima pagina del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, su cui campeggia il titolo «Thank you, guys!». E le loro foto rimbalzano in qualche istante dall’altra parte del mondo, oltre l’Atlantico, dove familiari, amici e colleghi si riempiono gli occhi della gratitudine che l’intera popolazione cremonese ha riversato su di loro, eroi venuti dall’America per combattere il Covid-19 e salvare vite nel presidio da campo costruito accanto all’ospedale Maggiore di Cremona. È l’ora di pranzo quando i volontari dell’organizzazione umanitaria Samaritan’s Purse si prendono un attimo per sfogliare il giornale: la smobilitazione procede a ritmo spedito già dalle prime ore del mattino. Presto delle tende bianche, rimaste allestite per cinquanta lunghissimi giorni, non resterà più traccia tangibile. Moltissimi, invece, sono i segni di questa esperienza destinati a sopravvivere a lungo nel cuore e nella mente della gente cremonese: istantanee di passione, schegge di consolazione, lampi di gioia. Per la grande comunità dei Samaritani questo è l’ultimo weekend cremonese. E mentre si consuma il lungo addio – anzi, l’arrivederci in vista della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria –, i Samaritani continuano a ricevere visite e sorprese.
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