L'ANALISI
08 Maggio 2020 - 16:09
Il procuratore Roberto Pellicano
CREMONA (9 maggio 2020) - Ricostruire quanto è accaduto nelle Rsa, perché «è evidente che ci sono state situazioni, nelle quali le persone non sono state curate». Bisognerà capire «chi ha portato il lupo nel pollaio», ma «sarà difficile individuare un responsabile». Dopo le perquisizioni di una mole di carteggio nelle otto case di riposo - La Pace, Cremona Solidale, Villa Sacro Cuore di Casalmorano, quelle di Casalbuttano, Sospiro e Cingia de’ Botti, la Benefattori Cremaschi di Crema e la Fondazione di Pandino - nell'ambito dell’indagine, contro ignoti, sui decessi «in numero eccezionale» nelle case di riposo, focolai dell’epidemia, la squadra messa in campo dalla Procura comincia la sua fase 2: l’analisi del voluminoso carteggio.
«Le perquisizioni sono andate bene- spiega il procuratore Roberto Pellicano —. Abbiamo trovato un ambiente molto gradevole, nel senso che nelle Rsa sono convinti di essere a posto. Hanno fornito la più ampia collaborazione, probabilmente si aspettavano una visita, avevano già preparato tutti i materiali. Abbiamo trovato un ambiente per niente conflittuale. Anzi, molto disponibile a spiegare le proprie ragioni. Nelle Rsa sono abbastanza convinti di avere fatto il possibile». Un ‘possibile’ che, «probabilmente, non ha portato a grandi benefici; probabilmente, un possibile insufficiente. Adesso, vedremo le carte».
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