L'ANALISI
05 Maggio 2020 - 10:29
MILANO (5 maggio 2020) - «Penso di poter dire che sia andata bene, soprattutto in quegli aspetti che potevano destare qualche perplessità» ossia «il trasporto pubblico locale. Non si sono verificati quegli assembramenti che temevano, non si è verificata calca sui mezzi pubblici. Quindi la vita è ricominciata con grandissima tranquillità». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando la prima giornata della Fase 2 dell’emergenza Covid, che è partita ieri, a Centocittà su Rai Radio 1. «Bisogna complimentarsi con i nostri cittadini che hanno rispettato tutte le regole in maniera rigorosissima. Io ho girato per Milano, non ho visto una persona senza mascherina, non ho visto un assembramento, tutto funzionava in maniera ottimale» ha detto Fontana. «Speriamo - ha concluso - che lo stesso succeda il 18 maggio».
Superare la logica dei codici Ateco per le riaperture dei negozi «sarebbe stato forse più equilibrato e avrebbe dato più possibilità ai diversi territori di graduare le iniziative a seconda delle singole situazioni». Questa, ha ricordato Fontana, «era una proposta lanciata come governatori del centrodestra prima che venissero prese le ultime decisioni del Governo, e cioè poniamo delle regole rigorose, che garantiscano la sicurezza della gente, e a quel punto chi può e sa rispettarle riapre, chi non può non riapre, a prescindere dalla tipologia di attività che svolge».
«Io sono convinto che bisogna spalmare l’inizio del lavoro, che deve andare dalle 8 a mezzogiorno». «La richiesta che io sto facendo da tempo e che spero venga presa in considerazione anche dai sindacati oltre che dal Governo è la strada giusta. Noi abbiamo dimostrato in questi due giorni che se la ripartenza è graduale funziona tutto. Si può fare anche il distanziamento sui mezzi di trasporto pubblico, non ci sono problemi e le cose vanno bene» ha detto Fontana. «E' chiaro - ha aggiunto Fontana - che se noi dal 18 maggio ripartiremo con il commercio e le attività che fino a oggi sono state chiuse, il rischio è che nelle ore di punta si possa cerare affollamento c'è».
«Noi siamo la Regione che fa di più tamponi in tutta Italia. Non basta, sono io il primo a dirlo» ma "scientificamente si stanno facendo dei passi avanti». Quotidianamente «Noi siamo passati da 7 mila a circa 14 mila, perché migliora la qualità, ci sono dei nuovi macchinari, si velocizzano i processi e inizia di sperimentazione più approfondita. Non dimentichiamo che abbiamo combattuto contro uno sconosciuto», ha ricordato il governatore, riferendosi al coronavirus. Quanto alle mascherine «noi stiamo facendo la nostra parte, che va anche un po' oltre quelli che sono i nostri compiti». "Tutte le mascherine che siamo riuscite a compare - ha aggiunto - le stiamo distribuendo». «Dato che siamo riusciti a realizzare anche una filiera di produttori lombardi, è chiaro che adesso ce n'è una certa disponibilità. Le abbiamo distribuite nei tribunali - ha concluso -, nelle carceri, ieri abbiamo iniziato la distribuzione di 700 mila mascherine per i viaggiatori Trenord».
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