L'ANALISI
28 Aprile 2020 - 06:50
CREMONA (28 aprile 2020) - L’unica certezza è che l’idea dei concerti drive-in non piace a nessuno. Il mondo dei festival rock, pop e jazz cremonesi si interroga sul presente e soprattutto sul futuro dei grandi eventi che negli ultimi anni in città avevano contribuito in modo sostanziale ad arricchire l’offerta di spettacoli. Pochissimi fino a oggi i punti fermi, e difficili le previsioni per il futuro di un un settore che — nel giro di poche settimane — si è completamente fermato. Impossibile, comunque, trovare alternative credibili all’esperienza del concerto così come lo conosciamo secondo tutti gli organizzatori di festival e gli operatori del settore che abbiamo interpellato. Improbabili anche i trasferimenti delle attività concertistiche online in maniera stabile. La consapevolezza è che solo nel momento in cui gli eventi con un pubblico numeroso torneranno in calendario si potrà parlare di un ritorno alla normalità. Ma la voglia di ripartire, fra proposte di un evento collettivo che segni la ripartenza, e concerti da balcone, non manca. La musica si ferma, ma è solo questione di tempo.
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