L'ANALISI
27 Aprile 2020 - 07:14
Fabio Molinari
CREMONA (27 aprile 2020) - Ormai è certo: a settembre le lezioni riprenderanno per tutti gli studenti. C’è chi preme per una riapertura già a maggio, almeno per i bambini più piccoli che sembrano sostanzialmente immuni all’infezione. «Ma ciò determinerebbe anche lo spostamento di un numero molto ampio di docenti, personale Ata e genitori che innalzerebbe l’indice di contagio», osserva il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Fabio Molinari. Il tema centrale, ora che il Paese si prepara a rimettersi in moto, è la complessa gestione a cui sono chiamate le famiglie: «I genitori si trovano a dover fare spesso da insegnanti per i loro figli – sottolinea Molinari –. Sicuramente l’impiego di universitari e volontari che diano un supporto alle famiglie nella gestione dei ragazzi (come proposto dal ministro alla Famiglia, Elena Bonetti,) può essere utile, fermo restando il fatto che si trovino soggetti disponibili in una quantità molto ampia. Anche la possibile riapertura di spazi aperti e di parchi per attività ludiche dedicate agli studenti porterebbe un sollievo, fermo restando che andrebbe individuato il personale, se diverso da quello docente, e non è scontato che si possa far fronte alle necessità esclusivamente tramite il volontariato».
«Anche i campi estivi «sono una soluzione interessante – afferma Molinari –, purché siano organizzati da chi ne ha le competenze e condotti nel rispetto delle disposizioni relative alla vita sociale».
Intanto il mondo della scuola è in attesa di conoscere le decisioni del ministro Lucia Azzolina: «Non siamo stati con le mani in mano, questo è chiaro – dichiara il dirigente dell’Ufficio scolastico –. Tutte le scuole della provincia si sono attivate al meglio delle loro possibilità per gestire questa situazione e ad esse va il mio più profondo ringraziamento, ma l’emergenza non è ancora finita e saremo chiamati sicuramente a ripensare il concetto di scuola. Nemmeno a settembre potremo tornare alla situazione pre-epidemia, ma dovremo studiare opportuni accorgimenti che evitino un eccessivo assembramento e, quindi, la possibilità di contagi».
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