L'ANALISI
25 Aprile 2020 - 08:55
CREMONA (25 aprile 2020) - Un foglio A4 bianco. Su un lato, un sole e un fiore stilizzati, a incorniciare il nome del destinatario, Claudio; sull’altro, scritte con la stessa penna blu, frasi che grondano amore e gratitudine. È la lettera che lo staff medico e sanitario della ong Samaritan’s Purse ha voluto indirizzare al 91enne Claudio Antoniotti, dimesso al termine di un ricovero durato dodici giorni. «Grazie per essere stato il padre e il nonno della tenda 4 al Samaritan’s Purse Hospital» si legge in fondo al messaggio, appena sopra le firme di tutti coloro – Savannah, Alyssa, Stephen, Karen, Gaia, Chiara e altri ancora – che hanno voluto dedicare lo spontaneo gesto di tenerezza e riconoscenza all’anziano sopravvissuto al Covid-19. Sono stati proprio loro, i samaritani, a dettare quelle parole, sgorgate dal cuore, al vicino di letto di Claudio, che ha impugnato la biro per trasferire sulla carta quei sentimenti che vogliono essere la testimonianza di un legame speciale.
Il foglio lo ha trovato la figlia di Claudio, Maurizia, in mezzo ai panni sporchi che era andata a ritirare all’ospedale da campo. I volontari della ong lo hanno imbucato proprio lì, dove erano certi che sarebbe stato recuperato e portato a destinazione. Maurizia non ha esitato a mostrare la lettera al padre, che ora sta attraversando il necessario periodo di convalescenza in una struttura di Soresina. E Claudio, giura chi ha assistito alla scena, ha pianto lacrime piene di commozione.
«È stato bellissimo averti nel nostro ospedale. Hai portato tanta positività e speranza al nostro staff e ai pazienti – attacca la lettera scritta dai membri dell’équipe che si è presa cura del 91enne –. Non dimenticheremo mai quello che hai detto riguardo all’essere gentile e generoso verso tutti». Non c’è dubbio che tra l’anziano colpito dal morbo e i suoi angeli si sia innescato uno scambio di sentimenti positivi. Perché Claudio non solo è stato il decano tra i pazienti della tenda 4, ma, soprattutto, ha saputo dispensare parole che hanno toccato le corde più profonde dell’anima dei medici e degli infermieri volati a Cremona per combattere il Covid-19. Che hanno voluto restituire quelle emozioni con uno slancio genuino, facendo sapere a Claudio che occupa un posto speciale nei loro cuori e che lo ricorderanno costantemente nelle loro preghiere.
Nella marea blu che ha invaso il foglio bianco, sulla spinta di un’empatia straordinaria, ci cono quattro parole, annegate nell’onda delle firme dei samaritani, che bastano a spiegare tutto: «We love you, Claudio». Il nonnetto ultranovantenne che ha sconfitto il virus ha fatto davvero innamorare i suoi custodi arrivati dall’altra parte del mondo.
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