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EMERGENZA SANITARIA

A Cremona Solidale 94 morti in un mese. Galimberti: "Chiesto un report da rendere pubblico"

La strage di marzo: 72 decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma non è ancora accertato siano tutti attribuibili al Covid: verifiche in corso

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

19 Aprile 2020 - 07:43

A Cremona Solidale 94 morti in un mese

CREMONA (19 aprile 2020) - Quello che mostrano i numeri, plasticamente, è la tremenda sequenza di morte che ha colpito Cremona Solidale. Un trend, e un destino comune, purtroppo condiviso con molte residenze socio sanitarie cremonesi e lombarde nei primi mesi di questo maledetto 2020. Nel solo mese di marzo, sono stati 94 i decessi registrati tra gli ospiti di Rsa, strutture per le cure intermedie e comunità alloggio dell’azienda speciale di via Brescia. Tutti dovuti al Covid-19? Ancora presto per dirlo: gli accertamenti sono in corso, ma l’andamento anomalo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso fa presupporre che si sia trattato di una strage generata dal contagio: 127 le morti complessive nel primo trimestre dell’anno (contando che aprile non è ancora terminato), contro le 48 del 2019, ovvero 79 persone in più.
Le cifre, alle quali corrispondono vite interrotte e famiglie nel dolore, sono state fornite dal consiglio di amministrazione dell’azienda speciale di via Brescia ed elaborati dai Servizi Demografici e Statistici del Comune di Cremona.

Sulla vicenda interviene il sindaco Gianluca Galimberti attraverso la sua pagina Facebook: "Venerdì abbiamo fatto un incontro con il Cda di Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale". Come Comune abbiamo chiesto un report da rendere pubblico su quanto successo e fatto in questi mesi in contatto con l'Amministrazione Comunale. La struttura ha messo in campo, in autonomia (rispetto alla Regione), azioni a tutela di pazienti e lavoratori:
▪️ la chiusura immediata alle visite
▪️l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (sono stati spesi da Cremona Solidale 220mila euro)
▪️la riorganizzazione con isolamento per casi sospetti o positivi
▪️ l’avvio dei tamponi a ospiti e lavoratori (nonostante i tempi lunghi dei laboratori di analisi)
▪️ il rapporto con le famiglie
▪️il no a ospitare in Rsa dimessi Covid dall’ospedale
sono solo alcune delle cose fatte e in corso.

Purtroppo tutto ciò (forse anche perché il virus si era già diffuso prima del Paziente 1 di Codogno) non ha potuto evitare molti decessi nella struttura: l’incremento dei morti sul 2019 è stato del 165%. E ricordiamoci sempre che dietro i numeri ci sono persone, affetti e famiglie a cui ci stringiamo. Le azioni per tutelare ospiti e lavoratori proseguono e prosegue il lavoro per la fase 2 con la graduale riattivazione a pieno regime di servizi e attività cliniche sempre con l’obiettivo primario della salute e della sicurezza".

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Commenti all'articolo

  • Aletti.renzo

    19 Aprile 2020 - 20:23

    Quindi nonostante tutto queste misure, ci sono stati ugualmente tantissimi morti in più rispetto allo storico......

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