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EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus, tablet e cellulari in dono all'Asst Cremona

Sono stati distribuiti a tutti i reparti Covid del Maggiore, dell'Oglio Po e dell'ospedale da campo. La sorpresa di Pasqua che accorcia le distanze fra pazienti e familiari

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

13 Aprile 2020 - 08:55

Coronavirus, tablet e cellulari in dono all'Asst Cremona

CREMONA (13 aprile 2020) - I tablet arrivati in dono - grazie a Wind3; VideochiAma Accura; Coop Lombardia; Regione Lombardia; Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta e ai privati cittadini - sono stati distribuiti a tutti i reparti Covid dell’ASST di Cremona (Ospedale Cremona, Ospedale Oglio Po e Ospedale da campo). Lo scopo? Mettere in contatto pazienti e famigliari. Un’iniziativa che sta riscuotendo grande favore da parte di tutti perchè sostituisce l’assenza di visite.

“E’ la prima volta che i pazienti ricoverati non possono ricevere visite e sappiamo bene quanto il supporto affettivo sia importante in ogni percorso di cura", spiega Giuseppe Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona). "Per questo siamo riconoscenti a tutti i donatori che ci hanno dato la possibilità di creare un contatto, anche visivo, fra pazienti e familiari attraverso tablet e cellulari. Li ringraziamo per la loro lungimiranza e attenzione”.

“In questo periodo caratterizzato dal distanziamento sociale e da un profondo cambiamento dei comportamenti relazionali, - continua Rossi - la tecnologia si sta rivelando fondamentale. E’ lo strumento che ci consente di accorciare la distanza, di poter in qualche modo partecipare alla vita delle persone care. Questo vale ancora di più all’interno di un contesto di degenza e isolamento. Non dimentichiamo che i pazienti covid, spesso, sono costretti a restare in ospedale molti giorni, a cui si aggiunge la quarantena alla dimissione”

“I Tablet – conclude Rossi - sono stati distribuiti ai reparti dei nostri ospedali di Cremona e Oglio Po affinché le videochiamate, con il supporto dei sanitari, divengano parte integrante dell’accoglienza e dalle cura. E’ probabile che questa divenga una modalità abituale, anche per il futuro. Un accorgimento in più per le persone malate, allo scopo di rendere il più possibile familiare la loro permanenza in ospedale”.

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