L'ANALISI
09 Aprile 2020 - 09:42
Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza
PIACENZA (9 aprile 2020) - «Il Governo ha disposto che possano continuare ad operare solo le attività essenziali per la popolazione e le relative filiere. Ha poi previsto che le attività escluse, qualora ritenessero di essere essenziali per la popolazione o per le filiere, potessero chiedere al Prefetto una deroga. Il problema è che alla Prefettura di Piacenza sono arrivate già 1.273 richieste e che in attesa delle dovute verifiche, queste aziende - in virtù delle normative in essere - si ritengono legittimate alla prosecuzione della attività invocando il silenzio assenso». Lo fa notare la sindaca di Piacenza, Patrizia Barbieri, che ha scritto in merito al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute, dello Sviluppo economico e degli Interni, oltre che al presidente della Regione Stefano Bonaccini, portando all’attenzione «la preoccupazione che queste aperture effettuate aggirando le disposizioni con il sistema delle autocertificazioni possano portare ad una seconda ondata di contagi, vanificando tutti gli sforzi fatti sinora». Medici, infermieri e operatori «in prima linea», prosegue Barbieri «ci chiedono di perseverare, di restare in casa perché la situazione di grave emergenza che stiamo vivendo possa migliorare». «Pur consapevole - continua - delle gravi difficoltà del tessuto economico (che stiamo prendendo in serissima considerazione cercando di mettere in campo tutte le azioni possibili a sostegno delle aziende e dei lavoratori piacentini)» la sindaca chiede di «provvedere ad escludere il ricorso al 'silenzio assenso' per consentire alla Prefettura di valutare le istanze caso per caso e di concedere l’apertura in deroga solo per situazioni di reale necessità e per servizi essenziali per la popolazione».
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