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EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus, chiude il 70 per cento delle imprese: «Danno irrecuperabile»

Giudizio negativo di Buzzella, presidente di Confindustria Cremona: «Ci rimetteremo 100 miliardi di Pil al mese e non li recupereremo più»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

24 Marzo 2020 - 07:13

Coronavirus, chiude il 70 per cento delle imprese

CREMONA (24 marzo 2020) - «I sindacati dicono che il protocollo sottoscritto una settimana fa a difesa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è stato ovunque applicato con rigore e puntualità? O hanno informazioni precise — e allora invito loro e i dipendenti a fare i nomi delle aziende inadempienti segnalandolo alla Prefettura, dato che noi siamo i primi a volere sicurezza — oppure parlano un po’ a caso, e questo non sarebbe corretto». Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Cremona, replica così al comunicato unitario delle organizzazioni confederali che ribadisce le critiche al decreto governativo di domenica sera e preannuncia gli scioperi di mercoledì.

«Sciopero, peraltro, regionale; che mi pare prenda le mosse tanto da questioni di sicurezza, quanto dalla discriminazione fra tipologie di lavoratori che lo stesso decreto ha finito per creare. Dunque il Governo non avrebbe dovuto impostare il suo intervento sulla base dei codici Ateco, ma imporre con ancora maggior determinazione il rispetto delle misure di sicurezza. Così, invece, si è ottenuto il risultato di far sentire alcuni lavoratori di serie B rispetto ad altri. Perché ci sono addetti a produzioni oggettivamente non essenziali che devono lavorare comunque. La comprensibile tensione, ed anche gli scioperi, in fondo nascono da lì», prosegue Buzzella. «Ci rimetteremo 100 miliardi di Pil al mese e non li recupereremo più. Una botta tremenda».

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