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EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus: Lombardia, non dimostrato rapporto contagi-Pm10

L'assessore all'Ambiente Cattaneo: nonostante la drastica riduzione del traffico ieri nelle province di Pavia, Lodi e Cremona sono stati superati i valori limite di 50 microgrammi per metro cubo di pm10

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

21 Marzo 2020 - 17:41

Coronavirus: Lombardia, non dimostrato rapporto contagi-Pm10

L'assessore regionale Raffaele Cattaneo

MILANO (21 marzo 2020) - «Ad ora non è stato dimostrato alcun effetto di maggiore suscettibilità al contagio al COVID-19 dovuto all’esposizione alle polveri atmosferiche». L’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo parte da una nota della Società Italiana di Aerosol (IAS) per invitare a «non diffondere informazioni allarmanti». Per la Ias, associazione fondata nel 2008 e membro della European Aerosol Assembly (EAA), che annovera tra i suoi soci circa 150 ricercatori esperti sulle problematiche del particolato atmosferico, è «parziale e prematura l’affermazione che esista un rapporto diretto tra numero di superamenti dei livelli di soglia del PM e contagi da COVID-19». La società ritiene che «un eventuale effetto dell’inquinamento da PM sul contagio da COVID-19 rimanga - allo stato attuale delle conoscenze - una ipotesi che dovrà essere accuratamente valutata con indagini estese ed approfondite». «Voglio smontare una correlazione semplicistica» aggiunge Cattaneo, spiegando che nonostante la drastica riduzione del traffico ieri nelle province di Pavia, Lodi e Cremona sono stati superati i valori limite di 50 microgrammi per metro cubo di pm10. «Anche qui c'è bisogno di indagini più approfondite, Arpa sta verificando i dati, è un’occasione - conclude l’assessore - per capire l’effetto delle varie attività sull'inquinamento".

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