CALCIO
21 Marzo 2020 - 07:44
CREMONA (21 marzo 2020) - Un codice sul telefonino o via mail. È questa la ricetta medica al tempo del Coronavirus. Quando tutto è ridotto all’essenziale, anche l’attività dei medici di base, una delle categorie più a rischio e che purtroppo sta pagando a caro prezzo il suo tributo al Covid19, passa attraverso il minimalismo. Visite telefoniche, con i pazienti che descrivono a sommi capi i propri sintomi, e prescrizioni on line. Quest’ultimo aspetto lo ha regolamentato una nuova ordinanza della Protezione civile Nazionale entrata in vigore da un paio di giorni che permette ai dottori di compilare le ricette al computer e fornire un codice al proprio assistito con il quale poi presentarsi in farmacia. Obiettivo: evitare assembramenti negli ambulatori che restano il più possibile chiusi.
Come fare - ci si è chiesti - per garantire comunque assistenza ai malati cronici, tra i quali spiccano soprattutto gli anziani? La soluzione trovata a livello nazionale è stata quella di affidarsi alla tecnologia: «La dematerializzazione della ricetta è un processo in atto già da qualche anno - spiega la dottoressa Giuliana Bonfanti, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Cremona - anche se poco praticata. Ora, c’è un ulteriore passaggio per ridurre i contatti medico/paziente: il medico compila al computer la ricetta e viene generato un codice che a sua volta viene comunicato alla persona».
Lo si può fare in tre modi: «Tramite un semplice sms oppure un’applicazione di messaggistica, o ancora con una semplice mail, non è necessario avere una pec. Agli anziani che magari non hanno dimestichezza con app e cellulari, lo si può dettare al telefono».
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