CALCIO
25 Settembre 2019 - 08:00
Il primo a indicare la strada fu Giovanni Falcone, il magistrato antimafia che ha pagato con la vita le sue preziose intuizioni investigative: «Segui il danaro e troverai Cosa Nostra», suggeriva prima di essere ucciso a Capaci insieme alla moglie e agli agenti della scorta. Da allora (23 maggio 1992) sono già passati 27 anni, ma il consiglio resta di straordinaria attualità. «Oggi il mafioso non si presenta con la coppola, la lupara e atti violenti, ma con denaro contante da ‘lavare’ acquistando attività pulite. E più pulite sono meglio è, perché il riciclaggio è il primo obiettivo», ha ammonito ieri il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Pellicano durante il primo incontro con i sindaci cremonesi promosso dal prefetto Vito Danilo Gagliardi, insieme alla Dia distrettuale e ai vertici provinciali di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. «Segui il danaro e trovi Cosa Nostra»: siamo sempre lì. Per questo il procuratore ha esortato i sindaci presenti (pochi, per la verità) a diventare sentinelle attive sui rispettivi territori segnalando «qualsiasi movimento di denaro sospetto». Un invito subito accolto dal sindaco del capoluogo, Gianluca Galimberti, che ha garantito l’impegno della sua amministrazione sia sul piano operativo (dal contrasto all’evasione fiscale al monitoraggio degli immobili fantasma), sia per la crescita della cultura della legalità. «Ben vengano procedure e controlli - ha detto il sindaco - alla base di tutto, però, restano la coscienza individuale e il senso di legalità delle istituzioni». Da qui il pieno sostegno a ogni forma di educazione civile, anche se - ha denunciato Galimberti - «il vero problema non è educare i bambini delle scuole, ma i loro genitori, gli adulti che con i loro comportamenti e le loro scelte determinano il tasso di moralità pubblica». Un richiamo forte affinché la lotta alla criminalità organizzata non si riduca a una sfida fra guardie e ladri, ma diventi la sfida di tutti e sviluppi nell’intera comunità cremonese gli anticorpi necessari per isolare e debellare un virus che spesso è invisibile, ma in grado di infettare l’intero sistema. Il primo passo è stato compiuto ieri. Altri presto ne seguiranno.
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