L'ANALISI
22 Febbraio 2016 - 09:16
CREMONA - «Ho preso atto che c’è una persona indagata. Noi non abbiamo il dito puntato su nessuno, però c’è la voglia di capire, è doveroso fare chiarezza su queste circostanze che non sono collegate al carattere di Michele, non sono nello stile e nel carattere dell'uomo. Non riesco a pensare ad un suicidio». E ‘per la voglia di chiarire’, stamane l’avvocato Luca Curatti accompagnerà in procura la mamma di Michele Barbisotti, il titolare della rivendita-officina ‘Michele Cicli’ trovato morto nel suo negozio nella notte tra mercoledì e giovedì. Qui l'uomo, 41 anni, si è rivolto il suo fucile da caccia, regolarmente denunciato. Oggi il sostituto procuratore, Lisa Saccaro, che ha aperto un fascicolo con l'ipotesi d'accusa di istigazione al suicidio e indagato un romeno che era nel negozio con Barbisotti, conferirà l'incarico di eseguire l'autopsia al medico legale, Margherita Fornaciari, la quale si prenderà poi dei giorni per rispondere al quesito formulato dal magistrato. Curatti e Barbisotti si erano sentiti appena una decina di giorni prima del gesto. «Nessuna avvisaglia. Se ci fossero stati gravi problemi, penso che mi avrebbe parlato. Sono incredulo, senza parole». E allora «è doveroso fare chiarezza».
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