L'ANALISI
20 Febbraio 2016 - 11:12
Michele Barbisotti
CREMONA - Nessun dubbio sul fatto che Michele Barbisotti, il 41enne titolare del negozio ‘Michele Cicli’, si sia sparato: un colpo alla testa con un fucile da caccia. Ma qualche ombra, evidentemente, resta invece sui motivi che l’hanno spinto ad imbracciare la doppietta regolarmente detenuta e a rivolgersela contro. Qualcuno l’ha spinto a farlo? Sembra non escluderlo la procura che ha aperto un’inchiesta con ipotesi di reato di ‘istigazione al suicidio’. E c’è già un inquisito, anche: si tratta del 32enne romeno che in compagnia di un altro immigrato, entrambi connazionali della donna con cui Barbisotti conviveva dopo essersi separato dalla moglie e dalla qualche aspettava un figlio, ha trascorso la serata con la vittima prima che la tragedia si consumasse nel retro bottega. Nessuno dei due stranieri avrebbe comunque avuto un ruolo diretto nel dramma: devono ancora arrivare ed essere acquisiti i risultati del test che verifica la presenza di residui da sparo sulle mani cui sono stati sottoposti immediatamente dopo il ritrovamento del cadavere.
Intanto il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Lisa Saccaro, ha disposto l’autopsia: verrà eseguita lunedì.
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