L'ANALISI
20 Febbraio 2016 - 12:40
Un’operazione di vigilanza contro la pesca di frodo garantita di recente sul Po
CREMONA - Adesso il ‘giro di vite’ sui predoni del Po può diventare concreto: nell’ambito del ‘Collegato agricolo’, un intervento organico per il settore primario con l’obiettivo di offrire risposte concrete ad alcune importanti filiere in difficoltà accompagnandone il processo di innovazione e semplificazione, fra altre misure è stato approvata l’introduzione della norma di contrasto al bracconaggio ittico nelle acque interne. E grazie ad un emendamento voluto dal Partito democratico, per la prima volta vengono estese a fiumi, laghi, canali ed acque dolci le sanzioni previste per la pesca illegale nelle acque marittime, elevando così da illecito amministrativo a reato penale la pratica della pesca abusiva. ‘Stretta’ vera. Lo annuncia Cinzia Fontana, deputato Pd. Da recenti studi è emerso infatti un quadro drammatico: i ‘predoni’ hanno impoverito del 30 per cento la fauna ittica. Col rischio che nel giro di due anni la pesca ricreativa – un mercato da 1,5 milioni di appassionati e 2 milioni di euro di indotto – non esista più.
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