L'ANALISI
23 Gennaio 2016 - 11:25
Corso Garibaldi, in fondo il corteo
AGGIORNAMENTO - Si è conclusa senza incidenti in una città per buona parte blindata la manifestazione promossa dai Centri Sociali "per ricordare il corteo del 24 gennaio". Urlati slogan contro Comune, questura e CasaPound.
CREMONA - Una cinquantina di persone dei Centri Sociali sta sfilando in corso Garibaldi "per ricordare il corteo del 24 gennaio e per lottare contro l’accusa di devastazione e anche per tenere viva la giornata di rivolta del 24 gennaio dello scorso anno, per dire che c’eravamo tutte e tutti. Andiamo in strada per ribadire che il covo fascista di CasaPound è ancora li al suo posto ad un anno dall’annunciata finta chiusura". Tutto si sta svolgendo sotto il controllo delle forze dell'ordine che presidiano il percorso e la città. Non si registrano incidenti. Il corteo dovrebbe essere 'stoppato' al Cittanova.
CREMONA - L’indomani della condanna a quattro anni di reclusione caduta sulle spalle di quattro degli antagonisti accusati di ‘devastazione’ per la partecipazione al corteo del 24 gennaio dell’anno scorso, e proprio alla vigilia dell’anniversario di quella manifestazione sfociata nella guerriglia, si respira di nuovo un clima di tensione. Guardia alta per il timore di una reazione eclatante, preoccupazione comunque non suffragata da evidenze investigative. E soprattutto perché oggi, nel pomeriggio, il centro sociale Kavarna, con l’adesione del Dordoni, ha organizzato in piazza San Luca, dalle 15, un presidio antifascista. Slogan: ‘Niente è finito, la resistenza continua’. Per una ragione: «Saremo in piazza — si annuncia in Rete — per ricordare il corteo del 24 gennaio e per lottare contro l’accusa di devastazione e anche per tenere viva la giornata di rivolta del 24 gennaio dello scorso anno, per dire che c’eravamo tutte e tutti. Andiamo in strada per ribadire che il covo fascista di CasaPound è ancora li al suo posto ad un anno dall’annunciata finta chiusura».
E il problema vero è che, in concomitanza, proprio CasaPound ha organizzato la festa di tesseramento nella sede di via Geromini, due passi dal punto di presidio. Il rischio di contatto? In ambienti investigativi lo si descrive come minimo ma ovviamente non può essere sottovalutato. E infatti la questura, in accordo con la prefettura, i carabinieri e i vertici delle altre forze di polizia, ha organizzato un imponente servizio di ordine pubblico, con massiccio dispiegamento di uomini e mezzi e presumibilmente rafforzato anche dalla presenza dei reparti speciali in arrivo da Milano, dalle 13 alle 19. Di nuovo, per l’ennesima volta, mezza Cremona ‘blindata’. Sperando non ne esca anche ‘ferita’.
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