L'ANALISI
22 Dicembre 2015 - 19:38
Lorenzo Ardissone
CREMONA - Tutto da rifare per la guida dell’Ast Val Padana, l’azienda sanitaria che accorpa le ex Asl di Cremona e Mantova e debutterà il 1° gennaio. Il direttore generale designato, Lorenzo Ardissone, ha infatti rinunciato all’incarico che gli era stato conferito sabato scorso dalla giunta regionale lombarda su indicazione del consigliere leghista Fabio Rizzi; rimarrà quindi alla guida della Asl Torino 4 di Ivrea, Ciriè e Chiavasso, mentre il Pirellone si è impegnato a sostituirlo in tempi brevi. Alla base del dietro front di Ardissone, ci sarebbe il forte pressing del mondo politico amministrativo piemontese, sceso in campo con grande determinazione contro il ventilato ‘addio’ di Ardissone. Nominato nel suo attuale incarico solo sette mesi fa, il 57enne manager piemontese stava ottenendo buoni risultati in una complessa fase di riorganizzazione della rete dei servizi ospedalieri e territoriali. Ma il suo sarebbe stato il sesto cambio della guardia in cinque anni. Contro questo scenario — figlio anche dell’offensiva lombarda sui dirigenti migliori, che il Pirellone paga 150 mila euro all’anno contro i 120 mila del Piemonte — si era schierata sia la conferenza dei sindaci dell’Asl, chiedendo il rispetto dell’impegno assunto sette mesi fa, sia l’assessore regionale alla sanità piemontese. Alla fine, Ardissone ci ha ripensato.
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