L'ANALISI
13 Dicembre 2015 - 09:39
CASTELLEONE — Così luminosa ed elegante, i castelleonesi non l’hanno mai vista. Quantomeno non quelli delle ultime generazioni. Il delicato lavoro di restauro cui è stata sottoposta dopo il sisma del 2012, l’ha a lungo tenuta nascosta, ma adesso, dopo oltre tre anni, la Trinità è tornata a risplendere. Nei giorni scorsi il cardinale Francesco Coccopalmerio ha tenuto a battesimo l’inaugurazione della facciata, pulita, lucidata e consolidata da un team di esperti: la ditta ‘Marchetti e Fontanini’, l’impresa edile Frigè, l’architetto Emanuela Zilioli e soprattutto le restauratrici Valeria Superti (castelleonese) e Lidia Foroni, che tra mille difficoltà hanno portato a termine un intervento tutt’altro che scontato, riuscendo a conservare le finiture superstiti e il decoro degli elementi ornamentali. Quasi tutti i dipinti sono stati salvati, fatta eccezione per quelli irrimediabilmente compromessi, in particolare gli affreschi contenuti nelle nicchie che rappresentano i segni della passione. Per contro, oltre all’edificio, le restauratrici hanno riportato agli antichi splendori una statua lignea di notevole pregio raffigurante la Madonna; l’opera, di epoca seicentesca, farà il suo ritorno in chiesa a partire dal 19 dicembre.
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