L'ANALISI
07 Dicembre 2015 - 19:33
L'inceneritore di Cremona
CREMONA - Altre carte sul caso inceneritore, altre anomalie nel sistema di rilevazione dei fumi. Problemi nelle procedure di controllo sono stati riscontrati non solo per quanto riguarda le polveri, come emerso sinora, ma anche per altri due inquinanti: il CO (monossido di carbonio) e il NOx (ossido di azoto). E’ quanto si ricava dalla dettagliata (39 pagine) relazione tecnica inviata, il 20 ottobre scorso, da Linea Reti e Impianti (che gestisce il termocombustore, di proprietà di Lgh) a Regione Lombardia - Direzione Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile - e ad Arpa Lombardia - Settore Attività produttive e controlli - (ma non al Comune).
Titolo della nota: ‘Termovalorizzatore di Cremona. Anomalia del sistema di misura di CO e NOx nelle emissioni della Linea 1 e nell’elaborazione della misura di polveri’. ‘Il presente documento – si specifica – costituisce un aggiornamento’ di un’altra relazione, quella datata 27 maggio 2015, e contiene ‘informazioni sulle seguenti situazioni’: le polveri, appunto, con la conferma del quadro uscito sinora, ma anche ‘l’anomalia — si legge — del sistema di misura di CO e NOx’ nelle emissioni della Linea 1 del bruciarifiuti. Il lasso di tempo durante il quale si sono verificate queste incongruenze è compreso ‘tra il 16 ottobre 2014 e il 7 maggio 2015 (in un primo momento ascritto al periodo tra il riavvio della linea il 10 marzo e il 7 maggio 2015, con linea in fermata per il revamping dal 1 gennaio al 10 marzo 2015)’.
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