L'ANALISI
CREMONA
06 Agosto 2015 - 19:00
Le prime cure alla donna investita
CREMONA - Gli inquirenti l’hanno sentita tre volte. Il primo giugno in videoregistrazione con domande formulate in modo che lei, il volto deformato e attaccata alle macchine, potesse rispondere su quella ‘brutale e insensata’ aggressione che le ha causato un ‘fracasso facciale’, come scriverà poi il gip. L’11 giugno nel reparto Maxillofacciale dell’ospedale di Brescia, quando era già in grado di rispondere in maniera autonoma. Poi il 25 giugno, un mese esatto dopo l’investimento. Quel giorno Valeria racconta di aver litigato «per motivi di gelosia» con l’amante Vaniel, entrambi romeni, 30 anni lei, 28 lui. E spiega: «Eravamo quasi giunti nel luogo dove avevo parcheggiato la Ford Focus. Dopo aver oltrepassato il semaforo ed imboccata la via che conduce verso il centro, forse spazientito dalle mie incessanti richieste, Vaniel ha iniziato ad urlarmi ‘vattene via’ ed apriva lo sportello posteriore destro, dalla parte dove sedevo io e mi spingeva verso la strada nonostante la macchina fosse in movimento... ricordo che spaventata ho cercato di tenermi o di aggrapparmi per rimanere nell’auto... non è stata improvvisa la mia fuoriuscita dall’interno della Mercedes poiché mi sono resa conto che lo sportello era aperto e noi eravamo in movimento». Valeria è a terra, scalza, la ruota della Mercedes che le passa sul viso: «Ho avvertito un dolore fortissimo, non sono più riuscita a vedere nulla e ho udito alcune voci intorno a me». Le crede il gip, Pierpaolo Beluzzi, che su richiesta del pm, Francesco Messina, martedì ha spedito in carcere Vaniel Costache con l’accusa di lesioni volontarie gravissime. Reato contestato, in concorso, anche al cugino Bogdan Florin Crumpei, 26 anni, ora in Romania. C’era lui alla guida della Mercedes. Lo ha detto Valeria («io ero seduta dietro con Vaniel»), lo hanno accertato i carabinieri, ricostruendo la dinamica del ‘finto’ incidente e raccogliendo le testimonianze raccolte sul ciglio della strada, via Sesto. Valeria è viva per miracolo. «Si è trattato di una brutale e insensata aggressione che avrebbe potuto provocare la morte della ragazza e che comunque ha cagionato alla stessa lesioni gravissime e permanenti, che la segneranno in maniera profonda, sia fisicamente che psicologicamente, per il resto della vita», scrive il gip Beluzzi nelle dodici pagine dell’ordinanza. Elenca, il gip, le lesioni. ‘Uno sfacelo’, lo definisce. Annota: «Le lesioni al volto, infatti, hanno determinato un vero e proprio fracasso facciale consistente in plurime fratture a carico delle ossa mascellari, nasali e frontali, del palato duro, dell’etmoide, della mandibola, dello sfenoide e dell’arco zigomatico destro. Da tale sfacelo deriverà, con tutta probabilità, la deformazione permanente del viso e l’indebolimento permanente dell’organo della masticazione, del senso della vista, del senso dell’udito e della favella». E poi ci sono le lesioni al polmone destro, al fegato e quelle «plurime» tegumentarie.
Il servizio firmato da Francesca Morandi sulla provincia di venerdì 7 agosto 2015
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