L'ANALISI
22 Luglio 2015 - 18:55
Nelle foto di Davide Magri la secca del 2015 del Po
CREMONA - Po stabile, ma sempre drammaticamente in secca. Ieri le rilevazioni dell’Aipo si sono attestate a meno 7 metri e 40 centimetri sotto lo zero idrometrico, a quasi 30 centimetri del record del 2006. Una secca che rischia di essere storica: a seconda di come evolverà il meteo, arriverà comunque sul podio. Il Po soffre (come si evince dalla bellissime foto di Davide Magri). Il colore stesso dell’acqua lo prova: il marrone è il tono dominante perché la scarsa corrente non consente una grande ossigenazione e favorisce la formazione delle alghe, così che l’acqua non riesce a smuovere il fondo, dove si depositano fango e alghe morte. Anche gli affluenti cremonesi e piacentini soffrono e dunque l’apporto di acqua è minimo. Basta osservare le foci del Riglio e del Morbasco, diventate due rigagnoli. Per non parlare poi della Morta o dell’Arda. E del Fossadone, che quasi non esiste più. Chi non soffre la secca sono gli uccelli che vivono sulle sponde del Po: trovano pasto abbondante tra uova, pesciolini, avanotti e crostacei d’acqua all’asciutto. Le spiagge stanno diventando enormi e in mezzo al fiume si sono formate vere e proprie isolette di sabbia. Tra caldo e secca anche i barcaioli diradano le loro uscite, ma non i canoisti e i canottieri delle società che sfidano ogni giorno la calura e tengono il Po vivo.
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