L'ANALISI
08 Giugno 2015 - 10:28
CREMONA - «Danno decine di migliaia di euro di premio ai dirigenti del Comune e noi camminiamo su questi marciapiedi. Sembrano bombardati. Sembra Beirut. Ogni settimana cade qualcuno. Si devono ‘ver-go-gna-re’. Passino a vedere e poi si guardino allo specchio, magari il giorno dello stipendio, quando portano a casa quattro, cinquemila euro. Propongo all’intero quartiere, e a tutti quelli che percorrono questo tratto di città, a cominciare dalle famiglie e dai bimbi che raggiungono ogni mattina la scuola materna Castello, di chiedere al Comune che non venga pagato un euro ai dirigenti competenti, finché non sia stato rimesso tutto in sesto. Loro sono lì per fare, non per portare a casa uno stipendio lauto, e assistere al degrado della città». Sono le parole, veementi di una donna giovane e battagliera, che risiede nel quartiere Castello, a dare il la alla protesta per le condizioni in cui si trova il passaggio pedonale che in via Zara scorre dal comando della guardia di finanza alla scuola materna Castello. Più che un marciapiede, è un percorso a ostacoli. L’altra mattina è avvenuta l’ultima caduta. Un passante è inciampato ed è rovinato a terra. Ha riportato alcune lesioni, non gravi, per fortuna, ma si è reso necessario l’intervento dei sanitari (i vigili hanno fatto un sopralluogo). Di recente sono caduti altri due passanti e almeno un bimbo diretto al vicino asilo. Alla quarantenne che chiede di congelare i premi dei dirigenti fino a quando si tornerà a una situazione decente, fa eco un padre di famiglia cinquantenne. «Cosa devo pensare? Chiedono soldi a tutto spiano. Fanno pagare tutto. Appena sgarri di un giorno ti stanno addosso. Poi, se mio padre, che ha quasi ottant’anni, si trova a passare da lì, cade, si rompe il femore, e passa gli ultimi anni della sua vita a letto, devo considerare tutto questo normale? Questo è il ‘vivere la città’ sbandierato in campagna elettorale. Neppure capaci di gestire un marciapiede. Si vergognino».
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