L'ANALISI
26 Aprile 2015 - 19:51
Il quartetto d’archi: Marcomauro Moruzzi, Niccolò Toscani, Vincenzo Zanolli e Fausto Solci
PADERNO — Giornata evento per il paese di Ponchielli, dove ieri pomeriggio, dopo una manciata di mesi di chiusura, ha riaperto al pubblico la casa-museo del celebre compositore nato all’ombra del campanile di San Dalmazio. Esposizione rinnovata e riorganizzata dalle idee e dal braccio operativo di tanti volontari coordinati dall’amministrazione comunale. A cominciare dal consiglio direttivo diretto dall’assessore alla Cultura Simona Ravasi, del quale fanno parte, oltre alla conservatrice Elena Dagani, Mara Vaccari, Rossella Arisi, Elisa Ce’ e Francesca Capelli. Alla cerimonia di inaugurazione del museo,che dal 1986 custodisce numerosi cimeli e partiture del musicista di fama mondiale, sono intervenuti il sindaco Cristiano Strinati con gli assessori, la stessa Dagani, il parroco don Claudio Rasoli che ha benedetto gli ambienti e tanti compaesani. Tra il pubblico, anche il direttore del giornale «La Provincia» Vittoriano Zanolli e Masako Tanaka Protti, vedova del notissimo tenorecremonese, che ha donato un costume di scena. La colonna sonora della festa è stata affidata al quartetto di violoncellisti composto daFausto Solci, MarcomauroMoruzzi, Niccolò Toscani e Vincenzo Zanolli, che hanno presentato alcuni brani del loro repertorio, dimostrando grande talento, premiato dagli applausi convinti e spontanei dei presenti. «Il museo Ponchielliano – ha rivendicato con orgoglio il primo cittadino — è patrimonio della collettività: oggi noi lo riconsegniamo nelle mani dei padernesi ripulito e riorganizzato. Tutti noi dovremmo sentircelo un po’ nostro perché rappresenta la nostra eccellenza. E’ per questo che tutti sono chiamati ad interessarsene, a dare una mano». La vice sindaco Mara Vaccari ha detto invece un grazie speciale ai commercianti di Paderno e frazioni per il prezioso appoggio garantito all’evento. Il nuovo corso di questo autentico fiore all’occhiello del paese è stato illustrato dalla curatrice: «Non sarà un museo chiuso — ha annunciato Dagani — ma vivo e dinamico, da vivere con tante novità, fatte di nuove collaborazioni ed eventi». La sua riconoscenza è andata ai padernesi, ma anche agli artisti, alle istituzioni (come la Fondazione Città di Cremona che ha regalato un quadro di Alberto Tira) e alle scuole di musica attive sotto al Torrazzo molto sensibili a questa causa. Tra le novità del ‘nuovo’ museo spicca l’esposizione di doni ricevuti dal museo civico di Cremona e da alcuni privati. Al piano superiore della casa si può ammirare una stanza chei volontari hanno voluto dedicare alle commemorazioni che il mondo musicale e culturale ha dedicato all’artista e una sezione di dipinti e sculture regalati da autori padernesi. Insomma le ‘mura modeste’ dove Ponchielli ‘svolse ignorata giovinezza’ continuano a raccontare l’amore di un paese orgoglioso di un uomo che del pentagramma è stato un genio.
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