L'ANALISI
26 Aprile 2015 - 13:21
La scritta cancellata a Crotta d'Adda
CROTTA D’ADDA - Ha coperto di pittura una scritta storica risalente al Ventennio fascista e lo ha fatto proprio durante le celebrazioni per il 70° anniversario della Liberazione. Il protagonista, un 60enne molto noto in paese e nel territorio, è stato bloccato ad opera conclusa, identificato e condotto in caserma dagli stessi carabinieri presenti alla cerimonia. Dalle notizie filtrate, l’uomo rischia almeno un paio di denunce.
E’ sabato 25 aprile e la comunità si appresta a festeggiare: il programma ufficiale prevede la messa e alle 10.30 tutti sono in San Lorenzo per il rito. All’uscita, si forma il corteo con autorità, bandiere, labari e cittadini. Poco più di duecento metri separano la chiesa dalla piazzetta dove è situato il monumento ai Caduti. Il corteo percorre via Roma in un paio di minuti e, raggiunta la stele, viene posta la corona d’alloro. Il sindaco, davanti alla sua gente, presenti delegati della Protezione civile e carabinieri della stazione di Pizzighettone, inizia il discorso commemorativo. «A un certo punto arrivano i figli del marchese Stanga - spiega il primo cittadino Renato Gerevini - per avvisare di un uomo che sta coprendo la scritta risalente al Ventennio con della pittura». I militari si sganciano dalla cerimonia e raggiungo via Acquanegra, poche centinaia di metri più in là. E qui sorprendono il pensionato. La scritta - campeggia sul muro di una antica cascina di pertinenza della famiglia Stanga dagli anni Trenta del Novecento - è ‘E’ l’aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende’, già sbiadita di suo dopo una ottantina di anni alla mercé delle intemperie, è coperta da una mano di tempera verde.
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