L'ANALISI
18 Aprile 2015 - 16:57
Il presidio dei centri sociali ai giardini pubblici
CREMONA - Tutto tranquillo ai giardini pubblici dove alle 16,30 di sabato 18 aprile ha preso il via il presidio del centro sociale Dordoni in segno di solidarietà con i compagni arrestati per i fatti del 18 e del 24 gennaio scorsi. Intervento telefonico dei due antagonisti cremonesi ai domiciliari.
Molte strade della città sono presidiate per garantire l'ordine pubblico. E' stata annullata a causa del maltempo la prevista manifestazione davanti al carcere.
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CREMONA - «Procura e questura non neutrali». «Misure restrittive preventive, ma non ci hanno intimidito». «Arresti politici». «Ricostruzioni dei fatti e narrazioni tossiche». I toni sono forti, le frasi pronunciate dal palco sotto la pagoda vogliono lasciare il segno nel tentativo di sintetizzare le tenzioni e gli avvenimenti di quanto accaduto negli ultimi tre mesi a Cremona. Di pari passo, un altro attacco telematico al sito internet del tribunale di Cremona, oscurato dagli hacker di Anonymous Italy. Il pomeriggio della protesta dei centri sociali, in risposta agli sviluppi dell’inchiesta sugli incidenti del 18 e 24 gennaio scorsi e alle esternazioni di alcuni esponenti di CasaPound in una città ancora blindata, è trascorso senza incidenti. Un’ottantina le persone giunte in piazza Roma, alla spicciolata. Nelle vicinanza alcune pattuglie di polizia e carabinieri, molti poliziotti in borghese, ma nessun momento di tensione. Anche perché il preannunciato sit-in davanti al carcere di Cà del Ferro non c’è stato. Sulla pagoda piena di palloncini e striscioni, su un tavolino la consolle con quale sono stati amplificati i discorsi, inclusi quelli via telefono di Alberto e Are, gli ultimi due ragazzi a uscire dal carcere (sono ai ‘domiciliari’). Se il messaggio agli inquirenti è stato inequivocabile, quello agli esponenti di CasaPound lo è stato altrettanto: «Assurda la versione dei fascisti bravi ragazzi». «Abbiamo difeso uno spazio politico». Poco prima delle 18, quando tutti hanno finito di parlare, un forte vento che spazza i Giardini spinge molti a lasciare la piazza. E gli organizzatori a rinunciare alla tappa sotto il carcere. Il pomeriggio si chiude nella sala eventi di SpazioComune, con la presentazione del libro sul neofascismo scritto da Saverio Ferrari.
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